La petizione Si all’energia rinnovabile, no alla speculazione energetica! si firma qui.
Due appuntamenti pubblici durante i quali, a gran voce, i cittadini chiedono buon senso, pianificazione, salvaguardia ambientale nell’attuale periodo della transizione energetica.
A Sulmona (AQ), sabato 8 febbraio 2025, i Comitati Non Snam Abruzzo promuovono una manifestazione davanti al cantiere del gasdotto Snam Rete Adriatica, in località Case Pente, area archeologica di grande interesse.
L’appuntamento è alle 11.00, per ribadire ancora una volta la contrarietà al gasdotto dei terremoti, un’infrastruttura assolutamente non necessaria (l’Italia ha una rete di gasdotti già ampiamente sufficiente), distruttiva dell’ambiente e delle casse pubbliche.
A Dolianova (SU), domenica 9 febbraio 2025, alle ore 17.00, il Comitato per la difesa del territorio Parteolla – Gerrei promuove un incontro pubblico presso il Circolo Dolia, in Via Repubblica n. 58, sulle attuali politiche dell’energia e della transizione energetica, con uno specifico focus sul locale progetto di centrale eolica sui monti di Serra Perdonau.
Finora in Italia si prosegue con una politica energetica in assenza di una concreta pianificazione, in un clima di giuliva schizofrenìa, verso il gas naturale e contemporaneamente verso le fonti rinnovabili, in un Far West che garantisce benessere e profitti soltanto agli speculatori.
Ma non sarebbe ora di cambiare registro, una volta per tutte?
Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)
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FERMIAMO LA CENTRALE E IL MEGA GASDOTTO SNAM
SABATO 8 FEBBRAIO 2025 ORE 11 MANIFESTAZIONE
CANTIERE CASE PENTE SULMONA
Sabato 8 febbraio alle ore 11, indetta dai Comitati No Snam Abruzzo, si terrà a Case Pente di Sulmona una manifestazione – con sit-in e corteo – per ribadire con determinazione la contrarietà al progetto “Linea Adriatica” della Snam, la più grande infrastruttura fossile italiana degli ultimi 20 anni.
Un’opera inutile, perché i consumi di gas stanno crollando sia in Italia che in Europa. E’ sempre più evidente che le fonti fossili sono causa di guerre, sfruttamento colonialista e profitti enormi per le multinazionali del settore.
Un’opera dannosa, perché peggiorerà la crisi climatica aggravandone gli effetti distruttivi, devasterà l’ambiente, sarà un pesante detrattore per i nostri beni archeologici e culturali e impoverirà ulteriormente l’economia delle aree interne.
Un’opera pericolosa perché il tracciato si sovrappone alle faglie sismiche del nostro territorio aumentando i rischi per l’incolumità dei cittadini. Sono tanti i casi di esplosione di metanodotti avvenuti negli anni in Italia.
Un’opera imposta contro la volontà dei cittadini e delle istituzioni democratiche. Nel 2015 la Regione Abruzzo ha negato l’intesa con lo Stato sia sulla centrale che sul metanodotto. Il cantiere di Case Pente è illegale ma nessuna autorità è finora intervenuta.
Sperperare 2 miliardi e 500 milioni di euro (pagati tramite le bollette dei cittadini e i fondi del Pnrr) è un crimine economico e sociale. Destiniamo questi finanziamenti allo sviluppo delle fonti energetiche pulite e rinnovabili, alle comunità energetiche, alla riconversione ecologica dell’economia, alla messa in sicurezza del territorio.
Lottiamo per difendere i diritti inalienabili dei nostri territori!
Le nostre non sono aree di conquista e di sacrificio per i profitti della Snam!
NOI LA NOSTRA TERRA NON LA SVENDIAMO!
Comitati No Snam Abruzzo
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(foto M.P., S.D., archivio GrIG)